After the End – Rassegna Stampa: Ecco a voi Dennis Kelly | Alraune Teatro Salta al contenuto
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Rassegna stampa

After the end

Prima pagina Reggio Autore: Redazione · 31 Gennaio 2015
Segnalazione Black comedy Sopravvivenza
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"After the end": black comedy dai ritrmi serratissimi

Dopo il sold-out dei primi due spettacoli dell’anno, “Mirror” e “Homica House”, al Teatro Piccolo Orologio arriva la prima ospitalità del 2015: sabato 31 gennaio alle ore 21.00 andrà in scena “After the End” di Dennis Kelly. Portato in scena da Valeria Perdonò e Alessandro Lussiana, guidati dalla regia di Luca Ligato, lo spettacolo scritto dal giovane drammaturgo inglese è un avvincente dramma psicologico, una pungente black comedy dal ritmo serrato, dura, spiazzante, che indaga sugli aspetti più reconditi dell’uomo, sulle sue paure e sulla sua fragilità, attraverso una scrittura appassionante, raffinata e ricca di umorismo nero, con un finale a sorpresa. Il testo, forte di un impianto quasi cinematografico, fa leva su un linguaggio modernissimo, ironico, pungente e anche molto violento che tiene incollato lo spettatore. Un testo scritto nel 2005, subito dopo gli attacchi terroristici di Londra, attualissimo ancor più oggi alla luce degli ultimi fatti di cronaca. Un viaggio psicologico e profondo tra amicizia, amore, etica, spirito di sopravvivenza e scoperta di cosa siamo veramente o cosa potremmo essere al di là degli schemi sociali. Drammaturgia contemporanea e allestimento asciuttissimo, inaspettate risate in una suspense continua. L’attualità e l’ottima fattura dello spettacolo gli sono valse la presenza in cartellone in importanti teatri, tra cui l’Elfo Puccini di Milano e il Teatro dell’Orologio di Roma.

In un rifugio antiatomico, Mark e Louise, due ragazzi di venticinque anni, parlano di un’esplosione nucleare avvenuta in seguito a un probabile attacco terroristico che ha raso al suolo interi quartieri e ucciso una gran quantità di persone, tra cui anche molti dei loro amici e le loro famiglie. Mark è riuscito a mettere in salvo Louise portandola in braccio, priva di sensi, nel suo rifugio. In questo ambiente di convivenza forzata, gli aspetti più reconditi dell’animo umano crescono e tutto si trasforma in una lotta per il potere in cui il ruolo di vittima e carnefice si confonde e il confine tra il bene e il male diventa sempre più labile. A nutrire quest’escalation di violenza, di turbamenti, di passione, c’è l’amore e la paura di quella che è la realtà. Louise, infatti, inizia, a poco a poco, a dubitare di Mark, dell’attacco e dell’esplosione. La verità è lì, vicino a lei, dietro la botola che tiene chiuso il rifugio: potrebbe scappare e lasciare Mark, ma decide di non farlo e di proseguire questo perverso gioco al massacro fino alla fine.