Angoscia, violenza e gli aspetti più triviali dell'animo umano nello spettacolo After The End di Dennis Kelly allo Spazio Tertulliano
Allo Spazio Tertulliano (via Tertulliano 68, Milano) il 16 e 17, e
dal 22 al 26 maggio, è andato in scena un dramma denso di
introspezione psicologica, in grado di spingere lo spettatore a
indagare sulla propria condizione di essere umano inserito in un
contesto sociale: condizione che, in caso di isolamento forzato,
viene necessariamente meno.
After the End, pièce scritta dal drammaturgo contemporaneo Dennis
Kelly in seguito agli attentati terroristici avvenuti a Londra nel
2005, vede Mark (Alessandro Lussiana) e Louise (Valeria Perdonò)
rifugiarsi in un bunker antiatomico a causa di un’esplosione
nucleare che ha sgretolato vite e interi quartieri. La convivenza,
avviata inizialmente con tutti i migliori propositi – retaggio dei
più diffusi costumi sociali – si trasforma in un avvincente gioco di
potere, violento e istintivo ma, proprio per questo, autentico;
vengono messi in discussione il bene e il male, la condizione
esistenziale di ciascuno di noi viene spogliata del suo superfluo,
privata del consueto: la fragilità che la vita ci intima di
nascondere riemerge con forza, brutalmente, sottomettendo la ragione,
non più in grado di riconoscere ciò che credeva giusto o reale. La
distanza, effettiva e simbolica, tra i protagonisti, impegnati sul
palco in una continua lotta fisica e verbale, e lo spettatore,
estraneo alla scena, seduto e inerte, non fa che rendere più
incalzante una domanda, spietata poiché senza risposta, che chiede
di fare i conti con la propria identità per individuarla e imparare
a conoscerla così com’è, nuda e labile. La regia di Luca Ligato,
essenziale e senza filtri di sorta, così come la scenografia, tetra
e austera, contribuiscono a coinvolgere la platea, rendendole
naturale immedesimarsi nel dramma che si consuma davanti ai suoi
occhi.
Alraune Teatro