concretamente sassuolo DI Clizia RIVA

"AFTER THE END": le grigie sfumature del reale, .


Uno spettacolo puo' decidere di turbarti. Di farti passare con estrema nonchalance da una risata ironica a una tensione drammatica, senza che - quasi- tu te ne accorga.

e' il caso di "After the End", piece prodotta da Alraune Teatro e rappresentata al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia sabato 31 gennaio: un'ora e dieci di spettacolo, che scorre con ritmo serrato, che ti fa rimanere col fiato sospeso, con una palpabile tensione che non puo' abbandonarti.

In scena, solo due persone: Mark (Alessandro Lussiana) e Louise (Valeria Perdono'), giovani ragazzi scampati ad un attacco terroristico e nascosti in un rifugio antiatomico, completamente isolati da un mondo che sembra scomparso, da un tempo che si e' - dice Louise- "come spento".

Il tono con cui si apre lo spettacolo e' apparentemente positivo: e' stato il ragazzo a salvare miracolosamente l'amica (che non ricorda nulla dell'accaduto) dalla terribile esplosione e a portarla in salvo, evitandole la morte cui sarebbe stata destinata.

Lui e lei, fuori dal mondo, obbligati a vivere a stretto contatto per due settimane, fino a quando - a detta di Mark- la nuvola letale causata dalla deflagrazione non risultera' piU' pericolosa per le loro vite.

Lei E' sconvolta, perchE' piano piano realizza di avere perso tutto e tutti: eppure di fianco a lei c'E' il suo amico, che forse - fino a quel momento - ha conosciuto poco, ma che le ha salvato la vita… E che E' pronto ad aiutarla, a consolarla, a farla ridere, a sfamarla.

Mark sembra preparato da una vita a quel disastro: il suo rifugio E' ricco di cibo ed acqua, E' pulito ed ordinato e lui appare tranquillo, lucido. Fin troppo lucido.

Lo spettatore E' chiamato dal primo istante ad abbandonare il ruolo passivo di chi puO' solo guardare, perchE' inizia a notare in scena piccoli ma frequenti elementi che lo turbano: il ragazzo ha una spiccata mania del controllo e sembra quasi avere un conto aperto con l'amica, una situazione in sospeso, che, piano piano, emergerA', in modalitA' assolutamente inaspettate.

Il dubbio, la suspense, gli sguardi e le frasi che sembrano quasi scivolare via, fra una battuta sarcastica di Louise e l'indecifrabile intento di Mark: questi sono gli elementi che portano lo spettacolo verso una direzione inaspettata, in un viaggio intenso, ricco di risate e humour nero, in un vortice di amara ironia e inedito orrore.

Il ritmo serrato e la completa sincronia dei due interpreti, la perfetta regia di Luca Ligato e il testo di Dennis Kelly rendono questa piEce davvero imperdibile: tutto e' giocato perfettamente su un ampio ventaglio di sfumature che turbano e tengono sulle spine lo spettatore, che non sa piu' a chi credere e di chi fidarsi.

Il grigio che domina la scena (il silenzioso ed inquietante bunker), ben organizzata da Giovanna Angeli e le luci dirette da Alessandro Tinelli sembrano quasi rappresentare per eccellenza il fulcro dello spettacolo: fra il bianco e il nero Mark e Louise si giocano la vita, la dignita', il dolore, la fame…. Loro stessi.

"After the end" non e' solo azione, ma e' un'occasione per porsi profondi interrogativi sulla nostra natura, su cio' che consideriamo reale, sulla nostra - presunta - umanita'.

E su quanto l’esistenza sia retta e nutrita quotidianamente proprio da infinite nuances.

Alraune Teatro ci fa entrare nel grigio, ci esorta a guardarlo in faccia, a non sfuggirgli: non sappiamo cosa troveremo alla fine di questo viaggio ai confini del reale, ma siamo certi che ne varra' la pena.

E ci scopriremo, in fondo, tutti un po' vittime e un po' carnefici, nel gioco di ruoli interscambiabili e in quel ventaglio di ombre e luci che e' la vita.

CLIZIA RIVA
concreatamentesassuolo.it

GENNAIO 2015
 

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