LA REPUBBLICA  di Anna Bandettini


Lui le dice che fuori c'e' un attacco terrorista nucleare, che i loro amici sono forse tutti morti, lei si lascia salvare facendosi rinchiudere in un bunker. Lui pero' la ossessiona per amore, lei lo tiene sulla corda, lui la mortifica, lei soccombe, lui si abbandona, lei lo tiene in pugno con un coltello.... Pare che l'amore nella drammaturgia contemporanea sia solo cosi': un gioco al massacro, un gioco di perdizione e di sopraffazione oppure niente. In "After the end", del 2005, lo scrittore inglese Dennis Kelly non si sottrae a questo schema ormai risaputo di vittima-carnefice. Nella sua commedia, costruita con una struttura a capitoli, brevi, veloci flash di questa vita a due, sempre in bilico tra suspence e riflessione sull'animo umano, i protagonisti sono due ragazzi di oggi come tanti, Mark aria da giovanotto perbene, apparentemente gentile, solitario, forse isolato, e Louise, carina, vivace, molto piu' spigliata, desiderosa d'amore. Da amici non si sono mai "presi", separati dal carattere, dai desideri, dai sogni... almeno fino a quel bunker, a quel "sequestro", dove la loro storia cambia arrivando a un epilogo un po' prevedibile, e dove decidera' lo spettatore chi dei due ha avuto davvero la meglio.

Al Teatro dell'Orologio, piccola ma attivissima e sempre frequentata multisala teatrale del centro di Roma, in questi giorni si puņ vedere la messa in scena che ne ha fatto il giovane Luca Ligato, precisa e professionale, ma tutta nello stile del realismo che purtroppo porta fuori dalla dimensione del teatro i due personaggi di fatto semplificandoli e banalizzandoli. Tra spintoni, cibo vero disseminato per il palco, sudore, assalti, Mark e Louise risultano fin troppo didascalici e ovvi, poco inquietanti, nonostante i due bravi attori: Alessandro Lussiana e Valeria Perdono', poco a poco acquistano individualita' e diventano piu' simpatici, lei un po' matta ma piacevole, lui serio e malvagio fino alla fine.

Anna Bandettini

La Repubblica
03 Maggio 2015
 

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