Premio SPONGA 2017
C’è un luogo invisibile dove i
confini non dividono, ma respirano.
Un tempo era sacro: uno spazio sottile tra due terre, dove l’inizio e la
fine si confondevano, dove le differenze smettevano di essere ferite e
diventavano abbracci.
Da questo respiro nasce /pan·GE·A/, un’installazione fatta di nove pannelli che raccontano i volti e i passi di chi attraversa il mondo portando con sé la propria speranza. Storie che non appartengono a un popolo solo, ma a tutta l’umanità: perché ogni cammino è un’eco antica, e il dolore di uno è il dolore di tutti.
Il viaggio comincia da Pangea, il continente originario, quando eravamo ancora uniti, prima che le placche e la storia ci separassero. Pannello dopo pannello, i fili si intrecciano, i confini si piegano, e il racconto si fa voce comune.
All’ultimo pannello, i fili convergono in una treccia luminosa: gesto semplice e potente, metafora di unione e dialogo. Come un gomitolo che si srotola, apre la strada a un futuro possibile, fatto non di muri ma di intrecci, di incontri, di un’unica umanità che si riconosce e si ricongiunge.
| Anno | 2017 |
|---|---|
| Misure | Nove pannelli realizzati tramite stampa digitale su stoffa misto cotone e montati su telai in legno (168 × 222 cm); fili di cotone |
| Spazio | L’installazione è progettata per essere esposta a parete e necessita di essere appesa. |
| Materiali | Legno, stoffa e filo di cotone |
| Interazione | No |
| Temi | Confine Dialogo |
| Catalogo | L'Opera pubblicata nel catalogo ufficiale della mostra, con testi critici di Luciano Caramel (curatore), Femke Speelberg (The Metropolitan Museum of Art, New York) e Anic Zanzi (La Collection de l’Art Brut, Losanna). Traduzioni in inglese e francese. |
Alraune Teatro