PAPERSTREET.IT di TIZIANO Bertrand
La limpida profondita' del palcoscenico milanese dello Spazio Tertulliano ha
accolto una moderna rappresentazione di "Orphans", una drammaturgia di
Dennis Kelly diretta da Luca Ligato.
Un evento improvviso sconvolge la tranquilla serata di una giovane coppia di
fidanzati, Danny e Helen (Dario Merlini e Alice Francersca Redini). Ian, il
fratello della donna (Umberto Terruso) si presenta inaspettatamente
ricoperto di sangue e scatena una catena di inquietanti interrogativi e
pericolosi equivoci, che cambieranno per sempre l'equilibrio precedente.
L'atmosfera noir si estende pazientemente, riempiendo la scena di guizzi di
tinte fosche, avvolti dal ghigno beffardo dell'ironia. All'interno della
superficie frastagliata dell'enigma, il giovane regista interviene con
sicura personalita' sulla scansione del ritmo, apportando una firma unica,
riconoscibile nell'andamento strutturale, che segue un meccanismo lontano da
movimenti lenti o incalzanti ma E' capace di rivelare la vera natura della
vicenda. Ne deriva una precisione quasi millimetrica e innescata abilmente
nel buio col tonfo spaventato della sedia di Helen, davanti alla bianca
tavola che assiste in silenzio al dramma.
Una volta svelata la verita', la tensione rischiara maggiormente le
profondita' dei personaggi, immersi e vincolati in un'invisibile rete di
affanni, dubbi e ponderata follia, immediatamente percettibile sui volti
attenti degli attori. Il trio risponde positivamente all'impalcatura
interiore, generando una sorta di orchestra di voci e di corpi, guidata
dall'interpretazione coinvolta di Alice Francesca Redini, che duetta
brillantemente coi toni turbati di Umberto Terruso, contrappuntata dal
crescendo recitativo di Dario Merlini, concentrato particolarmente in
un'avveduta padronanza dell'espressione corporea e gestuale. Mediante le
parole e le azioni degli interpreti il testo si plasma oltre i contorni
della piece e rende palpabile la gravosa realta' allestita.
La messa in scena di Ligato rafforza la caustica amarezza dell'opera
originale e definisce un quadro teatrale efficace nel collegamento dei suoi
elementi. Orphans e' una condizione esistenziale racchiusa nella vita di
tutti e tre i protagonisti, il risultato di decisioni estreme, anche se
dettate da un disperato sentimento affettuoso, soprattutto da parte della
protagonista. Il contesto familiare di partenza abbandona la sua natura
protettiva verso direzioni altamente rischiose e il tempo non bastera' a
rimarginare le ferite che compariranno.
TIZIANO Berttrand
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