TEATRIONLINE.com di eLENA TONDO
Un'opera ben strutturata in quattro atti, alla maniera classica,
registicamente quasi simmetrici, suddivisi da piccoli istanti di buio
completo.
La scena E' una semplice cucina, in cui perO' E' ben riflesso, nelle sue mille
sfaccettature, il rimbombo assordante della periferia urbana, della quale
ogni problematica trova spazio non solo nei gesti piU' sfacciatamente
scabrosi, ma in una banale, diffusa, sottesa attitudine alla violenza ed
alla sottomissione alle sue dinamiche.
Tre personaggi, un dialogo incessante che coinvolge il pubblico in una
fortissima tensione, offrendo amplissimi spunti di riflessione riguardo a
molte problematiche della societA' odierna, e soprattutto riguardo alle
modalitA' di approccio e reazione che si possono avere ad esse; riflessioni
non cercate attraverso discorsi lenti e pesanti, bensI' sorte spontaneamente
di fronte all'osservazione di tipi umani che emergono dal dialogo pregno di
simbolismo, e da una veritA' che affiora poco a poco, lasciata intendere e
mai descritta, per poi essere traumaticamente svelata nel finale.
Un'opera moderna che ha molto del teatro classico greco, dalla capacitA' di
trasportare ed emozionare fortemente il pubblico, alla non-rappresentazione
diretta delle scene di violenza, e soprattutto nel ritrovamento del fulcro
tragico nella perenne lotta tra giustizia sociale e giustizia privata.
La giustizia E' tale in quanto giusta o in quanto applicata? Quali sono i
criteri per la sua applicazione? Si puņ davvero parlare di "tipi umani"? Esiste il relativismo in giustizia, la annulla o la motiva?
C'E' qualcuno che
davvero la garantisca?
Probabilmente una tragedia di difficile rappresentazione, ma perfettamente
orchestrata dalla regia di Luca Ligato e animata dalle interpretazioni di
Alice Redini, Dario Merlini e Umberto Terruso.
elena Tondo
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