TEATRO.ORG di Naike Trenti
Una famiglia di oggi
e' un pugno nello stomaco Orphans, testo scritto nel 2009 dal pluripremiato
Dennis Kelly che dopo aver sconvolto i salotti londinesi e ricevuto ampi
consensi al Fringe Festival di Edimburgo e' ora in scena allo Spazio
Tertulliano con la regia del giovane Luca Ligato.
Kelly accende un fiammifero e lo butta dentro i valori della famiglia
tradizionale per vedere l'effetto che fa. Il suo occhio spietato cerca il
punto di fusione, alza la temperatura sempre un poco di piu' per verificare
se, come e quando si scioglie quel collante fatto di principi, sostegno e
affetto reciproco che tiene unita una famiglia.
All'interno di un protettivo appartamento della periferia londinese gravida
di violenza una giovane coppia (Dario Merlini e Alice Francesca Redini) e'
riunita a cena. C'e' riso basmati, vino e pane in abbondanza. Nella stanza
appare Liam (Umberto Terruso), fratello di lei, con addosso una t-shirt che
cola sangue. Lui sta bene ma l'altro, il ferito che ha sporcato la maglietta,
non si sa. Panico. Di qui il disvelarsi lento e graduale della verita'. Una
voragine in cui tutti scivolano sempre pił gił fino a perdersi e perdere
ogni traccia di umanita'.
Nello svolgersi della scena l'odore del sangue impregna sempre piu'
l'appartamento perche' con quello che succede fuori bisogna farci i conti.
Liam si difende: aiutava, abbracciandolo, un ragazzino ferito che poi e'
sgusciato via come un pesce. Sollievo generale, e' innocente. Ma la versione
si disfa sotto il peso delle contraddizioni. Ne crolleranno altre di
versioni, via via sempre pił impegnative da giustificare. La verita' e' che
Liam ha aggredito, torturato e legato nel garage di casa il padre di due
figli piccoli colpevole di essere straniero. E l'uomo e' ancora li', sul
tavolo del garage, pieno di sangue e tagli. Ma in questa famiglia sott'odio
in cui si discute moltissimo e ci si protegge altrettanto ogni violenza puo'
trascinare con se' una giustificazione, a cercarla bene. Anche la violenza
di coprire la violenza.
Dario Merlini, Alice francesca Redini e Umberto Terruso giovani in una
giovanissima ma promettente compagnia (Alraune Teatro e' nata due stagioni
fa) sono solidi ed impeccabili nei loro rispettivi personaggi capaci di
fermare per un istante il mondo e rendercene la fotografia. E' uno
spettacolo di alta qualita' espressiva tutto giocato sulla parola, il loro.
Ed e' ovviamente un successo.
Naike Trenti
www.teatro.org