Sipario di Desiree giorgietti


Iniziare dalla fine, dalla fine di tutto cio' che e' conosciuto, la fine delle certezze, del presente e di un futuro rassicuranti, di un "io" strutturato, solido, inattacabile e ritrovarsi, imprevedibilmente, incastrati in quello che dovrebbe essere la salvezza: un non-tempo in cui sopravvivere, un non-luogo in cui alimentare la speranza. Mark e Louise, talmente diversi da essere un ossimoro, costretti a condividere l'unico spazio rimasto, quel rifugio antiatomico costruito da Mark, nerd all'ennesima potenza, insicuro, emarginato, il classico passivo aggressivo arroccato in una fortezza inespugnabile di silenzi e incomprensioni, a cui pero' Louise deve la vita, soccorsa da lui quando, priva di sensi e accasciata a terra, si perdeva lo spettacolo irripetibile de "la fine del mondo". Una bomba... forse... un attentato terroristico..probabile... poco si sa e ancor meno si puņ sapere delle cause effettive che hanno portato Louise, un tempo intraprendente, sicura di se', centro catalizzatore di ogni attenzione, l'archetipo della giovane donna emancipata che non deve chiedere nulla a nessuno, a risvegliarsi in un claustrofobico isolamento, con un semi sconosciuto, totalmente disorientata, senza memoria effettiva degli eventi, e dipendente dalla sola verita' udibile, quella pronunciata da Mark.

Ritmo serratissimo, incalzante, spasmodico, parole che si mordono le une con le altre, i toni ironici e grotteschi dell'inizio che scemano mano a mano nella disperazione vera, animale e nuda di due personalita' agli antipodi, due personaggi prototipici che si spogliano dei loro ruoli, si bilanciano tra l'essere vittima o carnefice, si disarmano a vicenda fino a rimanere essenza, il tempo di un abbraccio, quei pochi secondi di vera relazione prima della fine, quella reale, quella che lascia il posto al "formale", al tentativo estremo di "ricostruire una normalita'" .

- Ma io ti sembro io?
- Si'.
- Perche' ho proprio bisogno di saperlo, e' la verita'?
- E' la verita'.
- Lo pensavo anch'io... sai.

"After the End" e' un testo di una potenza inenarrabile, una vera discesa nel torbido istintivo dell'umano, una black comedy che illumina i lati piu' tragici ed estremi di un uomo e una donna comuni, sospesi tra verita' e menzogna, tra reale e finzione, tra bisogni inespressi da sempre e ora in esplosione. Valeria Perdono' e Alessandro Lussiana interpretano con audace maestria Louise e Mark: ricalcano perfettamente le figure bidimensionali che questi due giovani rappresentano in principio, si lasciano poi trasportare con forza dirompente nella prevaricazione degli istinti fino a ricomporsi con commovente verita' nell'atto finale, quando con l'incrinatura di qualcosa di importante che si e' rotto per sempre, ci regalano uno dei momenti piu' toccanti dello spettacolo.

Un'ottima prova d'attore a cui si presta una regia precisa e pulita: Luca Ligato, optando per una messa in scena essenziale e credibile (uno spazio nero illuminato da un grappolo di lampadine, una radio, un tavolo, due sedie, barattoli ed altri pochi elementi che aiutano a calarci in un claustrofobico nulla senza tempo) mette in risalto la capacita' espressiva dei suoi interpreti e crea una partitura efficace, un'arma affilata che fa saltare le strutture e arriva a colpire li' dove non vorremmo guardare.


Desiree giorgietti

SIPARIO
12 Maggio 2015
 

  •